martedì 25 marzo 2008

Fado e Saudade

“Cantigas de portugueses
São como barcos no mar-
Vão de uma alma para outra
Com riscos de naufragar.”

Canti di portoghesi
Sono come barche nel mare-
Vanno da un’anima all’altra
Col rischio di naufragare.

“A vida è pouco aos bocados.
O amor è vida a sonar.
Olho para ambos os lados
E ninguém me vem falar.”

La vita è brevi frammenti.
L’amore è una vita che si sogna.
Guardo da entrambi i lati
E nessuno viene a parlarmi.

Entro nell’anima della saudade con le “quartine di gusto popolare” scritte da uno dei maggiori esponenti della letteratura portoghese, F. Pessoa.
Pessoa (1888-1935), scrisse più di trecento quartine, dal 1907 sino a pochi mesi dalla sua morte, nel 1935.
Le quartine in rima (ABAB; ABCB) di settenari e/o ottonari sono la forma dei fados tradizionali.
F.Pessoa, J.Saramago, L. de Camões e David Mourão-Ferreira, sono gli scrittori della saudade portoghese. Molti loro componimenti sono divenuti veri e propri Fado. A partire dagli anni 60 sino ad oggi i più grandi fadisti (
Amalia Rodrigues, Carlos do Carmo, Camané, Mariza, Ana Moura, per citarne alcuni) hanno cantato le loro poesie. Gli scambi fecondi tra Fado e letteratura hanno avuto una radice comune, la saudade.
La saudade è un particolare tipo di malinconia, una malinconia contraddittoria, è assieme dolore dell’assenza e compiacimento nel ricordo. La saudade prende corpo nei ricordi della memoria e qui “tutto è simultaneamente passato e presente”. Nei ricordi, il tempo è eterno e ancorato al sogno. La saudade non conosce la morte, si muore solo quando non si sogna abbastanza (F. Pessoa, Il marinaio, Einaudi, 1996).
“Se ogni poesia è un sogno compiuto alla presenza della ragione, il fado tenderà ad essere sempre un canto compiuto alla presenza del sogno, con l’infinita e dolorosa coscienza di una distanza sempre più vicina e comunque irraggiungibile, di una prossima e intima distanza, di quel luogo di se stessi che Come ieri, per me, Oggi è distanza” (Rui Vieira Nery, 2006).















Camané Sopra demais o vento (testo F.Pessoa)








Sopra demais o vento
Para eu poder descansar ...
Há no meu pensamento
Qualquer coisa que vai parar


Talvez esta coisa da alma
Que acha real a vida
Talvez esta coisa calma
Que me faz a alma vivida ...


Sopra um vento excessivo...
Tenho medo de pensar ...
O meu mistério eu avivo
Se me perco a meditar



Vento que passa e esquece
Poeira que se ergue e cai
... Ai de mim se eu pudesse Saber o que em mim vai! ...




Traduzione


Troppo vento soffia
Perché possa riposare
C’è nei miei pensieri
Qualche cosa che va a sospendersi


Forse qualcosa dell’anima
Che rende reale la vita
Forse una calma
Che mi rende l’anima viva


Soffia un vento eccessivo
Ho paura a pensare
Vivo il mio mistero
Se mi perdo a meditare


Vento che passa e dimentica
Polvere che s’alza e cade
Ai, se potessi sapere quello che c’è dentro di me!


Mariza Cavaleiro Monge (testo F.Pessoa, musica Mario Pacheco)

Do vale à montana
Da montanha ao monte
Cavalo de sombra
Cavaleiro monge
Por casas, por prados
Por quintas e por fontes Caminhais aliados
Do vale à montanha
Da montanha ao monte
Cavalo de sombra Cavaleiro monge
Por penhascos pretos Atrás e defronte Caminhais secretos

Do vale à montanha
Da montanha ao monte
Cavalo de sombra Cavaleiro monge
Por prados desertos Sem ter horizontes Caminhais libertos

Do vale à montanha Da montanha ao monte
Cavalo de sombra Cavaleiro monge
Por ínvios caminhos Por rios sem pontes Caminhais sozinhos

Do vale à montanha Da montanha ao monte
Cavalo de sombra Cavaleiro monge
Por quanto é sem fim Sem ninguém que o conte Caminhais em mim.
Traduzione

Dalla valle alla montagna
Dalla montagna al monte
Cavallo d’ombra
Cavaliere monaco
Per case, per prati,
Per fattorie e per fonti
Camminate alleati

Dalla valle alla montagna
Dalla montagna al monte
Cavallo d’ombra
Cavaliere monaco
Per rupi nere
Dietro e d’avanti
Camminate in segreto

Dalla valle alla montagna
Dalla montagna al monte
Cavallo d’ombra
Cavaliere monaco
Per prati deserti
Senza aver orizzonti
Camminate liberi

Dalla valle alla montagna
Dalla montagna al monte
Cavallo d’ombra
Cavaliere monaco
Per strade impervie
Per fiumi senza ponte
Camminate soli


Dalla valle alla montagna
Dalla montagna al monte
Cavallo d’ombra
Cavaliere monaco
Attraverso ciò che è senza fine
Senza nessuno che lo raccconti...
Camminate in me
Ringrazio di cuore Alberto di Pisa per le correzioni apportate alla mia traduzione e per l'apporto di preziose informazioni come le seguenti:
Il Pessoa era un appassionato di occultismo massoneria e dei Templari, tanto che in una nota autobiografica scrive: "Riassunto di queste ultime considerazioni: avere sempre nella memoria il martire Jacques de Molay, gran Maestro dell'Ordine dei Templari, e combattere sempre e dappertutto i suoi tre assassini: l'Ignoranza, il Fanatismo e la Tirannia". (citazione in Wikipedia).
Ora proprio i Templari erano una specie di cavalieri monaci. Non si riferiva per caso proprio a loro? Rileggendo il testo del fado, mi sembra che possa reggere.
Mariza Há uma musica do Povo (testo F.Pessoa, musica M.Pacheco)
Há uma musica do Povo
em sei dizer se é um Fado
Que ouvindo-a há um ritmo novo
No ser que tenho guardado…
Ouvindo-a sou quem seria
Se desejar fosse ser…
É uma simples melodia
Das que se aprendem a viver…
Mas é tão consoladora
A vaga e triste canção…
Que a minha alma já não chora
Nem eu tenho coração…
Sou uma emoção estrangeira,
Um erro de sonho ido…
Canto de qualquer maneira
E acabo com um sentido!


Rui Vieira Nery (2006), Il Fado. Storia e cultura della canzone portoghese. Donzelli editore.
F.Pessoa, Quartine di gusto popolare, edizioni Tracce, tr.it.1992.
F.Pessoa (1996), Il marinaio, ET Einaudi.


1 commento:

Ciro ha detto...

grande Pessoa, fai altri post con qualche altra poesia, credo può piacere a tutti !